Perchè scegliere il Judo per i bambini?
Il Judo è essenzialmente un’attività che mira ad unificare corpo, mente e cuore, ovvero l’aspetto fisico, quello mentale e quello emotivo, per aiutare il praticante nella formazione equilibrata della propria personalità.
Il Judo opera attraverso un principio pratico (“il miglior impiego dell’energia”) e mira ad una finalità ideale (“tutti insieme per crescere e progredire”): in altre parole vuole insegnare ad affrontare la realtà in un modo attivo e consapevole, ma con uno spirito collaborativo e non di contrapposizione agli altri.
Come si traduce questo nell’insegnamento ai bambini?
Semplicemente adattando la pratica all’età, avendone sempre chiare le finalità.
Il Judo viene presentato ai bambini come una sorta di gioco-educativo, dove vengono rispettate quelle formalità (nodo della cintura ben fatto, ciabatte allineate, saluto, pratica in silenzio, ecc.) che aiutano a porre attenzione anche nelle piccole cose.
Viene subito dato ampio spazio ad esercizi a coppie, e il focus del primo anno verte su posizione, equilibrio e cadute: sono questi gli elementi base che permettono di apprendere le tecniche senza fatica, in quanto il bambino saprà mantenere una posizione ed un equilibrio corretti e saprà cadere senza timore.
Il ritmo della lezione sarà intenso proprio per stimolare il bambino ad impegnarsi, ma verrà intervallato con momenti di scambio con il Maestro, domande e risposte per ragionare insieme e “costruire” percorsi condivisi.
Un passaggio importante è infatti quello della creazione delle modalità attraverso le quali il bambino può chiedere quando non ha capito, senza vergognarsi di fronte agli altri: non è un caso, infatti, che spesso il Maestro chieda proprio a chi non ha capito di dimostrare la tecnica agli altri affinché siano i compagni a suggerirgli come farla meglio.
In questo modo la “competizione” si esprime nell’essere in grado di aiutare il compagno, ed è questo un passaggio chiave per migliorare più rapidamente in seguito: il Judo, infatti, si fa sempre in coppia e i praticanti, aiutandosi a vicenda, potranno migliorare più in fretta.
Il judo insegna subito, con la pratica e non con le parole, che “l’altro” non è l’avversario da battere, ma è il compagno con cui crescere e senza il quale non è possibile imparare nulla.
Già al termine del primo anno di pratica il bambino avrà un suo primo bagaglio tecnico acquisito col corpo, che, con ogni probabilità, si rifletterà anche nella sua capacità di porre attenzione anche a scuola e magari anche nell’essere un po’ meno concentrato sul proprio ego.
Questo è quello che auspichiamo: dare il nostro piccolo contributo a far crescere bambini più sicuri di sé, ma anche più aperti ai bisogni degli altri.
I bambini saranno orgogliosi di far vedere ai genitori tutte le tecniche che hanno imparato, e, ci auguriamo, che i genitori saranno fieri di come il proprio figlio si rapporterà con gli altri, di come sarà più preciso a scuola, di come sarà in grado di sforzarsi per superare le difficoltà, di come sarà più attento ai bisogni degli altri….
Questo è il Judo, una scuola di vita.
Che significato hanno le cinture colorate nel Judo?
Le cinture NON rappresentano la bravura del bambino ma “quello che si può subire”: una cintura bianca andrà fatta cadere dal compagno con la massima attenzione (non sa cadere!), ma già una cintura con del giallo può subire tecniche la cui caduta è più complessa, e così via. Cintura quindi non come “grado” ma come indice di quello che si può subire, e questo è ancor più vero nei primi anni di pratica.
La cintura deve anche riflettere il livello di comportamento: sarebbe inammissibile vedere una cintura colorata che si distrae e un bambino, magari più piccolo e cintura bianca, che è molto più attento: per gli altri bambini una cintura superiore deve sempre essere un esempio.
E siccome prima dei 18 anni non si può diventare cintura nera, non abbiamo alcuna fretta di “promuovere”, e l’etica a cui ci ispiriamo insegnando judo è infinitamente lontana da chi fa cambiare la cintura ogni anno “se no i genitori non lo riscrivono”.
Il compito che ci prefiggiamo è quello di contribuire alla crescita dei bambini attraverso lo strumento del Judo, per aiutarli a diventare dei ragazzi consapevoli delle proprie capacità e delle proprie difficoltà, capaci di impegnarsi per superarle e consci che è “insieme” e non “contro” che si può crescere e progredire anche a livello individuale.