Il Panantukan appartiene ai sistemi di combattimento filippini ed è comunemente definito come la componente a mani nude del Kali, l’arte marziale filippina caratterizzata dall’uso dei bastoni.
Nel Panantukan Evolution si impara ad usare ogni parte del corpo per attaccare e difendersi. Oltre all’uso delle tecniche pugilistiche, vengono usate tecniche di lotta corpo a corpo e a terra (dumog), numerosi tipi di calci (Sikaran) e molto altro: si studiano i punti vulnerabili del corpo umano, la lotta a terra, leve articolari e le lussazioni, proiezioni, respirazione, condizionamento, esercizi di sensibilità , trapping, tecniche di spazzata e metodi per squilibrare l’avversario.
Una peculiarità del Panantukan consiste nell’uso del principio descritto dalla frase: “Rompi il dente al serpente” che viene applicato ed espresso nelle famose tecniche di distruzione degli arti (Gunting) in cui l’obiettivo è neutralizzare le armi all’avversario (braccia o gambe).
L’allenamento viene sviluppato tramite specifici esercizi tra cui: Hubad hubad, Cadenla de mano, Mano y Mano, Tapi Tapi, chi sao , sparring guidato e libero , lavoro ai colpitori etc .
Nel programma è inoltre previsto lo studio del coltello (semplice e karambit) e di altre strumenti di difesa e combattimento (sarong, bastone, dulu-dulu).
L’Accademia Tao Wing Chun, del Sifu Gianfranco Pompianu, ha aperto da anni una sezione di studio dei sistemi marziali filippini, con corsi e seminari sotto la guida di diversi maestri di fama internazionale (Peter Wackauf, Hockahinem, Krishna Godhania, ecc.).
L’Accademia Tao Wing Chun è rappresentante in Italia della scuola internazionale della FCS (Filipino Combat Systems) di Ray Thon Dionaldo che, due volte l’anno, tiene dei seminari a Milano.
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