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Intervista a Elisabetta Sias, insegnante di Danza del Ventre presso l’ASD in Via Trivulzio

Elisabetta Sias insegnante di danza del ventre si racconta

Ciao Elisabetta, grazie per averci dedicato tempo e spazio per questa intervista!

Grazie a voi per avermi dato questa opportunità e poter raccontare la mia esperienza.

Cosa ti ha spinto a diventare insegnante di danza del ventre?

Insegno Danza del Ventre presso l’Associazione La Comune di Via Trivulzio 22 da qualche anno.  La mia passione per questa disciplina arriva da lontano: da ragazzina, infatti, ho avuto modo di vedere danzatrici meravigliose grazie a mio padre, che è italiano ma nato a Tunisi, e mi sono rimaste assolutamente impresse.
Poi ho cominciato a studiare in maniera sempre più intensa questa arte attraverso percorsi di formazione completi, e a quel punto la passione mi ha spinta a voler trasmettere questo mondo alla nostra comunità a Milano.

Quali sono gli aspetti che cerchi di trasmettere alle tue allieve?

Fin dall’inizio il mio intento è sempre stato quello di trasmettere un vocabolario di movimenti che ho sentito fin da subito costruito con precisione sul corpo femminile: i movimenti della danza del ventre fanno lavorare con naturalezza la schiena, i fianchi e ci portano ad amare ed esaltare la nostra femminilità, assieme al senso del giocare danzando. Questi sono aspetti che ritengo per nulla scontati, soprattutto in una città come Milano. Ho sempre appurato con gioia che chi si iscrive a un corso come il mio ama sapere qualcosa anche sulle tradizioni culturali della “danza orientale”, così come la chiamano gli arabi: essa comprende degli stili di danza diversissimi tra loro, per esempio il “baladi” nato al Cairo nel primo Novecento, caratterizzato da una struttura specifica con diverse fasi nella danza, lo “shaabi”, stile popolare più brioso, lo “sharqi” lo stile più classico, quello forse che noi occidentali abbiamo più presente nel nostro immaginario, fino alle danze del Golfo Persico, particolarissime (per citarne solo alcune).

Cosa insegna alle sue allieve nello specifico?

Le mie allieve imparano la tecnica, ma quando danzano un brano specifico con una coreografia sanno a quale stile appartiene, e di cosa parla il testo di una canzone; durante il corso dell’anno propongo anche workshop dove si può possono approfondire temi specifici: quest’anno, ad esempio, abbiamo fatto un workshop sul drum solo, la classica performance su un brano di sole percussioni, che sono state suonate dal vivo da una musicista: è davvero molto interessante e chi ha potuto assistere ne è rimasto molto contento!

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