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Sport e bambini – Cosa abbiamo fatto e cosa faremo: le arti marziali (parte 2)

Sport e bambini: secondo quadrimestre – Karate con Andrea Gutierrez

Il primo quadrimestre si sta per concludere e, come succede a scuola, abbiamo chiesto ai nostri insegnanti dei corsi per bambini di fare un piccolo resoconto su ciò che è stato fatto in questo periodo di lavoro (nonostante lo slalom di quarantene di questo ultimo mese), un’analisi di come sono stati i bambini e la previsione di quello che sarà il programma per la seconda parte dell’anno.

In questo articolo ci raccontano il loro lavoro alcuni insegnanti di Arti Marziali.

CAPOEIRA

A cura di Manuel Manzelli

SCUOLA DELL’INFANZIA

Con i bambini più piccoli l’obiettivo principale di un corso di capoeira è quello di apprendere la gestione dello spazio e di rafforzare le capacità motorie di base attraverso giochi di equilibrio e percorsi finalizzati a esprimere le capacità di ciascuno.
Abbiamo lavorato sulle basi ed introdotto la capoeira sotto forma di giochi e percorsi finalizzata a prendere confidenza con la disciplina.

Nel secondo quadrimenstre, quindi, si proseguirà il lavoro fatto nel corso del primo, con l’ulteriore obiettivo di appassionare i bambini che si approcciano a questa disciplina, facendo scoprire loro anche il mondo fatto di canti, musiche e strumenti che la caratterizzano!
L’obbiettivo per la fine dell’anno sarà che i bambini riescano ad interagire nella roda cioè il momento culmine in cui si gioca a coppie mentre gli altri intorno in cerchio cantano e battono le mani.

SCUOLA PRIMARIA
Durante il primo quadrimestre abbiamo lavorato sulle basi della capoeira per permettere ai bambini che hanno appena iniziato di mettersi al passo con chi aveva già frequentato il corso gli scorsi anni.
Nonostante il gruppo fosse numeroso abbiamo trovato bambini molto disposti all’ascolto e disciplinati che, in generale, hanno agevolato lo svolgimento dell’allenamento e la buona riuscita delle lezioni.
Abbiamo riscontrato nei bambini grand eimpegno e entusiasmo che hanno portato grandi risultati sia dal punto qualitativo del lavoro che dell’attenzione durante gli allenamenti.
Nel secondo quadrimestre l’obiettivo principale sarà quello di portare i bambini ad essere in grado di interagire all’interno della roda.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Con i ragazzi più grandi abbiamo lavorato sulle tecniche di atterramento, portando la pratica della disciplina a un livello e sempre più alto.
L’obiettivo per il secondo quadrimestre è accompagnare i ragazzi alla partecipazione alla roda, fatta di interazione ma anche di partecipazione attraverso alcuni strumenti tipici della copoeira, da suonare in maniera autonoma.
KUNG FU

A cura di Francesca Contini

Nelle lezioni di Kung Fu, dopo un primo momento di riscaldamento collettivo e divertente, il gruppo è diviso in due sottogruppi per poi unirsi nuovamente nella parte finale della lezione.
L’obiettivo da raggiungere per i nuovi arrivati quest’anno è l’apprendimento di alcune tecniche fondamentali del Kung Fu allo scopo di sviluppare la concentrazione, l’ascolto e la memorizzazione. Fra queste tecniche, il Pa Tuan Chin (la ginnastica preparatoria) e alcune tecniche di caduta, pugni, colpi di palmo e calci.
Questo apprendimento viene attivato attraverso momenti di imitazione, nel quale le Maestre mostrano ed eseguono gli esercizi insieme ai partecipanti, e momenti maggiormente ludici, in cui i partecipanti “provano” le tecniche anche in lavori a coppie o di gruppo.

Nel secondo quadrimestre l’obiettivo sarà quello di fare eseguire gli esecizi ai partecipanti in prima persona, senza imitare le Maestre, in modo che la memorizzazione e la comprensione siano effettivamente interiorizzate.

Il gruppo dei partecipanti più avanzati, invece, si sta preparando per sostenere il primo esame del programma di Kung Fu, da tenersi verosimilmente nel mese di febbraio, per poi passare all’apprendimento di forme di Kung Fu più elaborate.

Il gruppo sta rispondendo bene agli stimoli proposti dalle Maestre.

L’aspetto su cui sentiamo di dover puntare di più, però, è quello volto all’attenzione e all’ascolto. C’è la tendenza, in alcuni partecipanti, ad avere una percezione di sé sempre in primo piano, senza considerare i tempi che il lavoro di gruppo necessita.
A volte c’è poca pazienza e si vorrebbe sempre essere coinvolti in prima persona nelle attività che in alcuni rari momenti e in relazione ad alcuni approfondimenti, necessita di spiegazioni più dettagliate che devono essere mostrate singolarmente ad ogni partecipante.

In generale siamo soddisfatte di come il gruppo sta affrontando il lavoro proposto.

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