Una delle nostre insegnanti di yoga – Sara Cusmano – ha condiviso con noi qualche riflessione e qualche consiglio per poter vivere più serenamente e concentrarci sulle cose davvero importanti.
In questo particolare momento storico, in cui siamo circondati da un’ incertezza e da una precarietà a cui forse non siamo mai stati troppo abituati, può essere importante fermarsi e guardare verso l’interno piuttosto che verso l’esterno.
La nostra epoca ci spinge a rivolgere i nostri sensi verso l’esterno. Mass media e social ci bombardano da ogni fronte di informazioni, cercando di venderci qualcosa, di farci desiderare qualcosa.
Siamo alla continua ricerca della felicità dietro l’angolo, convinti che un nuovo oggetto, un nuovo amore, una nuova casa, ci faranno arrivare nel tanto desiderato giardino dell’Eden dove finalmente andrà tutto bene (tanto per rimanere in tema con lo slogan covid).
Ma, se ci fermiamo un attimo a pensare, ogni volta che arriviamo al giardino promesso, dopo un po’ i fiori appassiscono, gli alberi muoiono e di nuovo è tutto deserto. E partiamo con un’altra ricerca.
Quando ci accorgiamo di essere ingabbiati in questa dinamica abbiamo già fatto il primo passo per conoscere noi stessi.
Possiamo provare a uscire dalla ruota del criceto e iniziare a guardarci dentro.
La prima cosa che possiamo chiederci è questa: “mi interessa davvero quello che sto rincorrendo?”
Ognuno nasce in una particolare società e in una particolare famiglia, e per forza di cose assorbe inconsapevolmente i bisogni di quello che lo circonda; nel momento in cui ci chiediamo se questi bisogni indotti siano davvero i nostri, iniziamo già ad agire in modo più consapevole.
Proviamo ad ascoltare la nostra voce interiore.
In realtà le voci in noi sono tante, e quasi sempre tirano in direzioni diverse. Quando ci troviamo a dover fare scelte difficili in realtà non si tratta di scelte imposte dall’esterno, ma del fatto che ci sono parti di noi in conflitto fra loro: una desidera una cosa, una ne desideraun’altra…
Il mondo esteriore è solo una proiezione di quello che accade in noi.
Se non avessimo dentro di noi quel conflitto, non ci sarebbe nessuna scelta da fare esteriormente.
Nessuno ci fa arrabbiare, solo porta luce in un punto di noi dove già c’è quella rabbia. Incolpando l’altro nulla cambierà, perchè se anche quella persona cambiasse atteggiamento, ne potrebbe sempre arrivare un’altra a toccarci nello stesso punto dolente.
Dobbiamo trovare il coraggio di essere responsabili di noi stessi, di scovare il conflitto dentro di noi e scegliere a quale voce dare credito e quale silenziare.
Socrate diceva ‘Conosci te stesso’
Carl Gustav Jung diceva ‘La vita siete voi stessi, e se la vita è difficile da sopportare, è perchè è molto difficile sopportare voi stessi.’
Patanjali nei suoi yoga sutra indicava 8 passi da seguire per arrivare a conoscere se stessi, il proprio vero Sè interiore.
Le strade possibili sono tante. La pratica yoga, appunto è una di queste.
Se scendiamo dalla ruota del criceto possiamo sceglierne una. Ma se ci piace stare sulla ruota, va bene anche rimanere li! Senza però poi lamentarsi 🙂