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Danza Movimento Terapia

Una disciplina specifica, orientata a promuovere l’integrazione fisica, emotiva, cognitiva e relazionale, la maturità affettiva e psicosociale e la qualità della vita della persona

Insegnanti:

 

A chi è consigliato ?

Un corso rivolto a persone con disagio mentale, studiato per favorire l’apertura relazionale attraverso la valorizzazione dell’espressività individuale, mettendosi in gioco attraverso il linguaggio del proprio corpo, all’interno di un setting protetto e calibrato sui propri bisogni.

Come contattarci ?

Siamo in via Trivulzio 22, Milano

Tel: 02.40.36.494

Inviando una mail a la.comune@libero.it

Orari

Danza Movimento Terapia

  • Venerdì 11.00 – 12.00

Approfondimenti

Cos’è ?
I Laboratori

Cos’è ?

DMT

La Danzamovimentoterapia è una disciplina specifica, orientata a promuovere l’integrazione fisica, emotiva, cognitiva e relazionale, la maturità affettiva e psicosociale e la qualità della vita della persona. La specificità della danzamovimentoterapia si riferisce al linguaggio del movimento corporeo e della danza e al processo creativo quali principali modalità di valutazione e di intervento, all’interno di processi interpersonali finalizzati alla positiva evoluzione della persona.

(definizione APID, ass. professionale italiana Dmt – www.APID.it)

Finalità generali del progetto DMT con diversabili

Finalità prima è favorire l’apertura relazionale, attraverso la valorizzazione dell’espressività individuale

Il senso del progetto è dare la possibilità ad ogni partecipante di mettere in gioco il proprio linguaggio del corpo, all’interno di un setting protetto e calibrato sui bisogni di questo tipo di utenza. Ogni corpo parla, anche il più apparentemente muto e chiuso, e sarà valorizzato all’interno del laboratorio. Il poter lasciare da parte il codice verbale, per esprimersi con il corpo/voce all’interno di un codice condiviso di significato, permette di uscire dalla propria “monade relazionale”, per aprirsi all’altro. Ogni persona entra in ‘gioco’ e accede alla possibilità di “essere presente” con tutto il proprio corpo, con l’altro, con lo sguardo, con la relazione. Le aperture del gioco, che appartengono al teatro come alla danza, in una combinazione di elementi di innovazione e ripetizione, permettono la scoperta e l’esplorazione, all’interno della cornice protetta del ‘come se’ , dove si può attingere a elementi della propria immaginazione e della propria storia personale.

Questo fa sì che ciascuno possa attivare modi nuovi di aprirsi e relazionarsi al mondo. Riteniamo sia un percorso utile anche per gli educatori presenti, cui verrà esplicitamente richiesto di uscire il più possibile dal ruolo educativo, per vivere l’esperienza in modo personale, aprendosi in tal modo nuove possibilità di scoprire, osservare e comprendere persone che quotidianamente assiste.

Obiettivi generali

Saranno individuati nel colloquio preliminare con gli educatori e dopo i primi contatti con il gruppo, durante la fase iniziale di accoglienza e osservazione. Gli obiettivi specifici investono sia il livello individuale che quello di gruppo e riguardano il piano fisiologico, il piano psicologico e il piano relazionale. Questi gli obiettivi di massima:

Livello fisiologico

  • Sensibilizzare la percezione e la consapevolezza corporea

  • Facilitare la reintegrazione delle funzionalità motorie e l’ampliamento degli schemi motori

  • Ampliare le possibilità di utilizzo della gestualità, limitando le stereotipie e i gesti autistici

Livello emotivo

  • Uscire dall’isolamento relazionale

  • Favorire il passaggio da un corpo passivo ad un corpo attivo

  • Esprimere aree emotive quali l’aggressività, la gioia, l’accoglienza, la fiducia in sé, l’assertività

  • Creare occasioni in cui si sperimentino il piacere e la gioia

Livello relazionale

  • Favorire il senso di appartenenza al gruppo

  • Creare un clima ludico e accogliente

  • Aprire il canale comunicativo non-verbale

  • Facilitare la creazione di una buona comunicazione all’interno del gruppo, che prosegua al di fuori degli incontri, durante la vita quotidiana al Centro

  • Favorire l’espressione emotiva e lo scambio con gli altri

  • Sviluppare la capacità di ascolto

Metodologia

Nello specifico, il modello da me utilizzato è di “Danzamovimentoterapia Espressiva e Psicodinamica”, ideato dalla Dott.ssa Cinza Saccorotti. Modello che prende forma a partire dal movimento, con la successiva creazione di ipotesi teorico-metodologiche ed applicative, inserite in un contesto di osservazione che si avvale della conoscenza della Psicoterapia corporea (Rispoli) e dell’analisi del movimento di R. Laban. Ulteriore fondamento di questo modello è la tecnica corporea creata da Herns Duplan, danzatore e coreografo haitiano, e il percorso di ricerca ad essa legato, chiamato Expression Primitive. In questo laboratorio utilizzo elementi tratti dalla Danza Contact; dalla Danza Sensibile (Coldy), Metodo Feldenkrais e dallo Yoga.

I Laboratori

Premessa

I corsi al mattino si rivolgono prevalentemente agli utenti dei C.D.D. diurni. Proponiamo laboratori espressivi, centrati su attività creative che mettono il corpo -individuale e del gruppo- al centro dell’espressione creativa, della comunicazione e della mediazione relazionale.

Finalità

Finalità prima è favorire l’apertura relazionale, attraverso la valorizzazione dell’espressività individuale.

Il senso del progetto è dare la possibilità agli utenti dei C.D.D. ritenuti adatti e predisposti ad un’attività motoria-espressiva, di mettere in gioco il proprio linguaggio del corpo, all’interno di un setting protetto e calibrato sui bisogni di questo tipo di utenza.

Ogni corpo parla, anche il più apparentemente muto e chiuso, e sarà valorizzato all’interno del laboratorio. Il poter lasciare da parte il codice verbale, per esprimersi con il corpo/voce all’interno di un codice condiviso di significato, permette di uscire dalla propria “monade relazionale”, per aprirsi all’altro. Ogni persona entra in ‘gioco’ e accede alla possibilità di “essere presente” con tutto il proprio corpo, con l’altro, con lo sguardo, con la relazione. Le aperture del gioco, che appartengono al teatro come alla danza, in una combinazione di elementi di innovazione e ripetizione, permettono la scoperta e l’esplorazione, all’interno della cornice protetta del ‘come se’, dove si può attingere a elementi della propria immaginazione e della propria storia personale.

Questo fa sì che ciascuno possa attivare modi nuovi di aprirsi e relazionarsi al mondo. Riteniamo sia un percorso utile anche per gli educatori presenti, cui verrà esplicitamente richiesto di uscire il più possibile dal ruolo educativo, per vivere l’esperienza in modo personale, aprendosi in tal modo nuove possibilità di scoprire, osservare e comprendere persone che quotidianamente assiste.

Obiettivi generali

Saranno individuati nel colloquio preliminare con gli educatori e dopo i primi contatti con il gruppo, durante la fase iniziale di accoglienza e osservazione.

Gli obiettivi specifici investono sia il livello individuale che quello di gruppo e riguardano il piano fisiologico, il piano psicologico e il piano relazionale. Questi gli obiettivi di massima:

Livello fisiologico

  • Sensibilizzare la percezione e la consapevolezza corporea

  • Facilitare la reintegrazione delle funzionalità motorie e l’ampliamento degli schemi motori

  • Ampliare le possibilità di utilizzo della gestualità, limitando le stereotipie e i gesti autistici

Livello emotivo

  • Uscire dall’isolamento relazionale

  • Favorire il passaggio da un corpo passivo ad un corpo attivo

  • Esprimere aree emotive quali l’aggressività, la gioia, l’accoglienza, la fiducia in sé, l’assertività

  • Creare occasioni in cui si sperimentino il piacere e la gioia

Livello relazionale

  • Favorire il senso di appartenenza al gruppo

  • Creare un clima ludico e accogliente

  • Aprire il canale comunicativo non-verbale

  • Facilitare la creazione di una buona comunicazione all’interno del gruppo, che prosegua al di fuori degli incontri, durante la vita quotidiana al C.D.D.

  • Favorire l’espressione emotiva e lo scambio con gli altri

  • Sviluppare la capacità di ascolto

Metodologia

Saranno proposti giochi ed esercizi provenienti dal patrimonio della danzamovimentoterapia, della arteterapia e dell’animazione teatrale. Le tecniche verranno calibrate in funzione dei partecipanti, in risposta ai bisogni individuali e gruppali rilevati e alle dinamiche in corso. Sarà data importanza sia all’esplorazione che alla strutturazione (attraverso rielaborazioni coreografiche, strutture ritmiche, creazioni di rituali di gruppo).

Gruppo

Ogni turno si rivolge ad un massimo di 10-12 utenti con handicap fisico e/o ritardo mentale, autonomi dal punto di vista motorio e che siano disponibili a stare in un gruppo. E’ richiesta la presenza degli educatori che accompagnano gli utenti dei C.D.D. di cui almeno due disposti a partecipare al laboratorio espressivo; mentre è obbligatoria la presenza in sede, ma fuori dall’aula di pratica, di un familiare (o suo delegato) per ogni utente durante i corsi in cui non vi sono accompagnatori di strutture diurne (es. i corsi del sabato mattina).

Si richiede un incontro preliminare con gli educatori e/o con i familiari.

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