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Ben-Essere a scuola

Open - Il quartiere intorno alla scuola

Ha preso avvio la seconda azione del progetto Open “Il quartiere intorno alla scuola“: la realizzazione di interventi di esperti nella classi della scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo Massaua-Cardarelli, finalizzati alla promozione del concetto di Ben-Essere, dentro e fuori dalla scuola.

Mattia Lamberti, pedagogista e formatore che ormai da anni collabora con la nostra Associazione, si sta occupando della realizzazione di un percorso in orario curricolare dedicato agli alunni della scuola Media Cardarelli.

Il concetto di benessere scolastico racchiude in sé moltissimi aspetti: esso si lega strettamente al concetto di salute, non più intesa come una mera “assenza di malattia”, ma in senso più lato come uno stato di benessere a più livelli, fisico, psicologico e culturale.
Anche a scuola, non è sufficiente arginare le emergenze per vivere bene ma, è fondamentale creare un contesto di vita positivo.

I bambini e i ragazzi, se inseriti di ambiente di apprendimento fisico e psicologico sano e favorevole,  possono accrescere le loro conoscenze e abilità fino a diventare cittadini competenti e responsabili. Il benessere, quindi, diventa un prerequisito, la base su cui innestare tutto il lavoro scolastico.

Lavorare affinché la scuola sia un contesto di benessere significa impegnarsi nel miglioramento e nella promozione della salute psicologica, fisica e relazionale, di tutti i membri della comunità scolastica.
La scuola in questo modo, senza distogliere l’attenzione dai processi di apprendimento e rendimento scolastico, si impegna ad essere un contesto in cui poter sperimentare e apprendere corretti stili di vita e di relazione, indispensabili a garantire successo formativo, ma anche benessere e salute dei ragazzi, del personale e delle famiglie.

Si tratta di un percorso graduale, di una costruzione alla quale tutti i protagonisti del dialogo educativo sono chiamati: genitori, dirigenti, docenti e in prima persona, in modo attivo, gli allievi.

Queste le premesse che accompagnano il percorso realizzato nelle classi della scuola secondaria dell’I.C. Massaua-Cardarelli, cominciato proprio nel corso di questa settimana.

Verranno realizzati 5 incontri da due ore per le classi prime e seconde e 3 incontri da due ore per le classi terze, che saranno incentrati su 3 tematiche principali:

  • la prevenzione di comportamenti a rischio;
  • la promozione del benessere attraverso l’acquisizione delle life skills;
  • lo sviluppo di consapevolezza nell’uso di internet e dei social network.

La prevenzione di comportamenti a rischio passa dall’ acquisizione di “competenze di vita”,  life skills che permettono di relazionarsi in maniera più serena e consapevole con sé stessi e con gli altri:

  1. La capacità di prendere decisioni ovvero decision making: saper elaborare in modo attivo il processo decisionale sostenendo la decisione più opportuna;
  2. La capacità di risolvere i problemi (il problem solving): saper risolvere in modo costruttivo i problemi e le criticità;
  3. Il pensiero creativo, cioè l’abilità di trovare soluzioni alternative alle svariate situazioni che si presentano nella vita. Essa ha un ruolo importante nella richiestissima capacità di problem
    solving;
  4. Il senso critico: la capacità di rielaborare in modo autonomo e oggettivo situazioni e avvenimenti; il pensiero critico potrebbe sostenere moltissimo i giovani a contrastare e gestire
    meglio quelli che sono gli innegabili “rischi” che si celano in un utilizzo “non etico della Rete internet”;
  5. La comunicazione efficace: sapersi esprimere in modo efficace nelle diverse situazioni, saper esprimere sentimenti, bisogni e stati d’animo in modo appropriato, essere in grado di ascoltare l’altro;
  6. La capacità di relazionarsi con gli altri, ossia l’abilità di stabilire e mantenere relazioni significative in modo positivo e saper interrompere relazioni, se necessario, in modo costruttivo e non violento;
  7. La conoscenza di sé, delle proprie abilità, dei propri punti di forza e di debolezza e dei propri bisogni;
  8. L’empatia, ossia la capacità di “mettersi nei panni dell’altro”, cioè di ascoltare senza pregiudizi, cercando di capire il punto di vista dell’altro;
  9. La gestione delle emozioni: consapevolezza delle proprie emozioni e la capacità di gestione delle stesse in un contesto multiplo;
  10. La gestione dello stress, ovvero la capacità di riconoscere le cause che creano tensione, di saper mettere in atto dei cambiamenti, di sapersi adattare alle situazioni.

Tali competenze possono essere raggruppate secondo 3 aree: l’area emotiva, che racchiude la consapevolezza di sé, la gestione delle emozioni, la gestione dello stress; l’area relazionale, dove trovano posto l’ empatia, la comunicazione efficace, le relazioni efficaci; l’area cognitiva, dedicata alla risoluzione dei problemi, alla capacità di prendere decisioni, al pensiero critico e al pensiero creativo.

La prospettiva di questo intervento, quindi, non mira ad arginare comportamenti errati, quanto piuttosto a promuovere il benessere e a favorire una forma di consapevolezza culturale dell’agire, replicabile in diversi ambiti della quotidianità, in un’ottica di
prevenzione dei comportamenti a rischio.

Questo tipo di lavoro può produrre benefici non solo nel breve periodo ma anche e soprattutto a lungo termine.

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