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UNA TERRA IN COMUNE - Un sostegno diretto alle famiglie di Gaza

Sollecitati da un gruppo di Docenti Universitari, ricercatrici e ricercatori e Personale Tecnico Amministrativo che sostengono diverse famiglie a Gaza, e in collaborazione con la ONG Vento di Terra ONLUS, una delle poche rimaste a Gaza a sostenere una popolazione ormai sfinita, APS La Comune promuove il progetto “UNA TERRA IN COMUNE - un sostegno diretto a famiglie di Gaza”.

Nella striscia di Gaza, la popolazione, allo stremo delle forze, necessita di un sostegno continuativo ed un supporto costante. La situazione umanitaria è gravissima. Dentro questo fazzoletto di terra, chiuso e controllato da terzi, vivono circa 2.300.000 persone. Una popolazione composta per oltre il 55% da bambini e bambine, ragazzi e ragazze minori di 18 anni.

UNA TERRA IN COMUNE è un progetto ispirato dal desiderio di aiutare la popolazione civile di Gaza a sopravvivere a questo periodo storico tragico, costantemente contrappuntato da bombardamenti e carestie così come dalla mancanza di rispetto della legge internazionale e dei diritti umani.

UNA TERRA IN COMUNE è nato organicamente dalla solidarietà instaurata entro un gruppo di famiglie Italiani e Palestinesi, nel corso di mesi di continuo scambio di messaggi, video e foto per iniziativa di un piccolo gruppo di ricercatrici, docenti e personale tecnico amministrativo di diverse Università.

UNA TERRA IN COMUNE ha l'ambizione di sostenere la rete di supporto che si è creata tra una decina di famiglie Palestinesi sfollate in Deir- Al- Balah e persone Italiane che si sono finora mobilitate a titolo volontario aiutando condonazioni ricorrenti e messaggi di supporto e vicinanza.

Storicamente, a Gaza, la società civile è basata su rapporti personali tra famiglie che sono tra di loro connesse, cosicché l'aiuto prestato ad un famiglia riverbera attraverso le connessioni che esistono entro questa e molte altre. Le famiglie operano come organizzazioni di piccole dimensioni che si occupano dei bisogni dei membri familiari più vulnerabili e dei membri delle proprie comunità che si trovano in condizioni più precarie.

LE FAMIGLIE

Tutto è iniziato con Samaher Al-Akharasa. Samaher è il nodo più importante nella rete di rapporti familiari e amicali che si sono instaurati tra le due sponde del mare che separano l'Italia da Gaza. Grazie alla sua intraprendenza e senso di responsabilità verso la sua comunità, diverse altre famiglie sono state messe in contatto con il gruppo di ricercatrici, docenti e personale tecnico amministrativo dal quale questo progetto ha preso vita. Samaher ha 6 figli. Ghazal, Saeed, Lian, Lana, Yazan e Abdullah. Ghazal è la figlia più grande e ha compiuto da poco 15 anni. Abdullah è il figlio più piccolo e non ha ancora compiuto 3 anni.

Samar Al-Aqra è la cognata di Samaher Al-Akharasa. Il marito di Samar èmorto durante la guerra del 2018. Da allora Samar si è presa cura delle sue tre figlie, Soha, Lamis e Hamsa, tutte e tre in età scolare, con l'aiuto di varie organizzazioni. Da quando la guerra è iniziata, Samar non è riuscita più ad usufruire di nessun aiuto da parte delle stesse organizzazioni, e le sue figlie
hanno dovuto smettere di studiare. Ciò nonostante, il desiderio più grande di queste tre bambine è di ritornare a studiare e ottenere una educazione che permetta loro di superare definitivamente le sfide affrontate da quando sono orfane di padre.

Saeed Al-Akharasa è il cognato di Samaher. Saeed Al-Akharasa è sposato con Nadia e ha 8 figli piccoli, Farah, Majid, Nidaa, Angie e Linda Muhammad, Hani and Youssef. Saeed e la sua famiglia sono rimasti bloccati nel Nord di Gaza fino al cessate il fuoco di Gennaio, si trovano attualmente anche loro in Deir Al-Balah e hanno disperato bisogno di aiuto.

Iman Rouhi Al-Aqra è la nipote di Samaher Al-Akharasa. Iman è una giovane donna intraprendente, si dedicata ad aiutare le altre persone. Iman è un altro nodo fondamentale della stessa rete e si è, fin dall'inizio, occupata non solo della sua famiglia, ma anche di supportare sua suocera, Adla Al-Aqra, e sua sorella Yusra Al-Akharasa. Iman è sposata con Ibrahim Al-Aqra e ha quattro figli. Gaudi, Muhammad, Marah, e Sanad. Gaudi è il figlio più grande e ha sette anni, Sanad è il figlio più piccolo e ha solo un anno e pochi mesi.

Yusra Al-Akharasa è un'altra nipote di Samaher e la sorella di Iman, Yusra è sposata con Majed Al-Akharasa e ha 6 figli: Joud ha dieci anni, Louji ha 8 anni, Muhammad ha 6 anni, Yamen ha 3 anni e Moaz ha meno di un´anno. Durante la tregua, Yousra e la sua famiglia erano ritornati a Rahaf ma sono dovuti scappare un'altra volta e tornare a Deir Al-Balah, dopo l'occupazione di Rafah.

Adla Al-Aqra è la suocera di Iman. Adla ha quasi settant'anni ma, nonostante le precarie condizioni di salute, si sta prendendo cura dei suoi quattro nipoti che sono rimasti orfani di madre all'inizio di questa guerra: Amir che ha 9 anni, Quds che ha 7 anni, Aboud che ha 5 anni e Joud che ne ha solo 2. Adla non si presenta come una donne forte, ciò nonostante ha lottato tutti i giorni affinché i suoi nipoti non morissero di fame e non si ammalassero, dopo essere sopravvissuti diverse volte ai bombardamenti.

Amal Al-Aqra è la cognata di Iman Rouhi Al-Aqra. Amal è sposata con YasserAl-Aqra e ha un figlio Ahmed di 4 anni. Prima di questa guerra Amal stava studiando per diventare infermiera mentre suo marito, Yasser, lavorava come pescatore. Amal vorrebbe tornare a studiare e Yasser vuole tornare a lavorare nel mare, senza i limiti imposti da Israele.

Nancy Nahed Al-Aqra è un'altra nipote di Samaher. Nancy è sposata con Ahmed Al-Aqra e ha due figli, Amira che ha 8 anni e Amir che ha sei anni. Dopo più di 18 mesi di bombardamenti e blocchi ad aiuti umanitari, Nancy è estremamente provata, ma è comunque determinata a proteggere i suoi figli nella speranza che questa guerra finisca il prima possibile.

Aya Raed Al-Aqra è la cugina acquisita di Iman. Aya raccoglie donazioni perla sua famiglia di origine che include altri sei adulti Alaa Raed Al-Aqraa, Nermen Raed Al-Aqraa, Bayan Raed Al-Aqraa, Shatha Raed Al-Aqraa, NajatAbed Al-Aqraa, Raed Jawad Al-Aqraa e tre bambini sotto i 15 anni. Aya ci scrive che oltre ad avere perso la loro casa, hanno perso il nonno e l'intera famiglia di uno dei loro zii. Hanno anche perso i loro telefoni. Al momento Aya comunica con noi attraverso un telefono che ha sia lo schermo che la fotocamera rotta. Aya e le sue sorelle Alaa e Shatha hanno chiesto anche il nostro aiuto per tornare a studiare, nonostante tutte le difficoltà.

Fatma Walid Mohamed Al-Aqra è amica e vicina di casa di Samaher. Fatmaha cinque figli/e: Genie ha 15 anni, Yazan 14, Lin 13, Sarah 9 e il piccolo Muhammad 4. Fatma e suo marito Talaat sono entrambi malati. Talaat è invalido a causa di un incidente stradale precedente alla guerra, Fatma è stata operata per un cancro che fortunatamente si è rivelato benigno. Fatma deve comunque operarsi di nuovo, ma senza ospedali non è possibile. Fatma ha bisogno di assumere antibiotici e antidolorifici ciclicamente. Fatma ci scrive che prima di questa guerra, il suo lavoro era dare supporto psicologico a chi ne avesse necessità. Adesso, invece, si sente sempre sull'orlo della disperazione.Dopo l’interruzione della tregua; Deir al Balah, la città dove la sua, e tutte le altre famiglie risiedono, è stata oggetto di incessanti bombardamenti, che hanno colpito le zone vicine alla casa semi-distrutta dove Fatma è tornata. Diverse famiglie sono state sterminate, anche davanti agli occhi dei bambini, che sono traumatizzati dalla paura, dall’orrore dei corpi mutilati e dalla fame che li perseguita.

LE DONAZIONI

Le donazioni raccolte tramite il progetto UNA TERRA IN COMUNE saranno integralmente inviate a Vento di Terra, una ONG Italiana con statuto di Cooperazione Internazionale che opera in Deir-al- Balah. Vento di Terra trasmetterà le donazioni ai propri corrispondenti a Gaza perché possano consegnarle alle famiglie sopra elencate.

Sul nostro sito https://www.la-comune.com/ è stata creata una pagina specifica sul progetto, in continuo aggiornamento, con foto e video in continuo che riceveremo dalle famiglie.

Per contribuire al progetto puoi contattarci alla mail APSxGAZA@la-comune.com e ricevere tutte le  informazioni necessaria.

Dopo aver effettuato una donazione, inviateci una mail indicando i vostri dati, compreso il codice fiscale, per permetterci di inviarvi la ricevuta.

L'IBAN è: IT69P0306909606100000408937

Il conto dedicato alla raccolta fondi è intestato a APS LA COMUNE

È gradita una mail per avere i dati per poter fare la ricevuta APSxGAZA@la-comune.com; ricordiamo che le donazioni godono della detrazione fiscale del 30% della somma erogata.

In alternativa, puoi donare con carta qui.

Una donazione continuativa, anche di piccolo importo, ci permetterà di fare molto, e con costanza.