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SportivaMente: lo sport e l’autismo

Disabilità e sport. Associazione La comune Milano

Come Associazione abbiamo sempre posto una particolare attenzione al tema Sport e disabilità.

Sappiamo benissimo che non tutte le disabilità possono essere trattate allo stesso modo: alcuni bambini possono essere inseriti da subito in contesti di gruppo per favorire l’integrazione e l’inclusione; per altri, in particolare i bimbi con disturbo dello spettro autistico, bisogna procedere in maniera graduale e senza fretta.

Assieme a Fondazione La ComuneLa Fondazione Istituto Sacra Famiglia OnlusANGSA Lombardia Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici)e l’ ASD Ken Kyu Kai abbiamo creato il progetto SportivaMente.

Questo progetto nasce con lo scopo di porre particolare attenzione proprio ai minori con disturbi dello spettro autistico.

L’idea alla base di questo progetto è quella di cercare di risolvere alcune criticità che abbiamo riscontrato in anni di esperienza sul campo.

Per prima cosa riteniamo che un educatore che collabora con l’istruttore sportivo, non sia sufficiente. In molti casi va ragionata la figura dell’insegnante di sostegno. Tutti concordiamo sul fatto che il gioco sia il mezzo relazionale più spontaneo per i bambini, quindi il gioco strutturato con finalità motoria (lo sport) il canale privilegiato attraverso cui costruire il processo di relazione con i coetanei, lo Sport diventa quindi la premessa per una reale inclusione fra pari

E’ altrettando vero che in molti si rende necessario un sostegno individuale durante l’attività sportiva stessa. Non possiamo pretendere di demandare all’istruttore sportivo – che ha il compito primario di gestire l’intera classe – la risoluzione di comportamenti problematici specifici che potrebbero essere la causa di “allontamento” dalla relazione con gli altri bambini.

Al termine di un primo periodo di analisi abbiamo individuato delle discipline idonee al progetto (judo, karate, ginnastica ritmica, hip hopdanza) e studiato nuove metodologie specifiche da applicare.

Il filo conduttore di questo progetto, così come altri in cui siamo presenti come gruppo La Comune è quello del diritto allo sport per i bambini con disabilità. Crediamo fermamente che lo sport sia uno strumento potentissimo favorire integrazione e inclusione sociale.

Essendo un’attività sperimentale il desiderio e l’intento del progetto è anche quello di misurarne i risultati e i benefici in modo scientifico con l’ausilio di un’équipe coordinata da docenti universitari, comparandoli con lo studio di altri gruppi-campione.

UN OBIETTIVO IMPORTANTE: MISURARE GLI EFFETTI DEL PROGETTO

La misurazione degli effetti che la pratica sportiva provocherà sui bambini affetti da disturbi dello spettro autistico potrà fornire utili indicazioni agli specialisti, ad altri enti e alla comunità.

Tale misura si rileva prima e dopo, rispetto al miglioramento delle abilità compromesse nell’area della comunicazione, dell’interazione, dei comportamenti stereotipati, della riduzione dell’impaccio motorio e della rigidità dello schema corporeo, del livello di soddisfazione dopo l’esperienza, attraverso gli strumenti di misura del livello di gravità di ASD, ma anche rispetto alla percezione di comportamenti problema vissuti dalle famiglie e alla percezione di benessere e di qualità della vita percepita prima e dopo la partecipazione al progetto.

Tutti i risultati sono confrontati con un altro gruppo di controllo che non vive la medesima esperienza. La valutazione verrà fatta dall’équipe del professor Angelo Bedin, coordinatore del Master Autismo dell’Università degli studi di Genova, composta dal Professor Silvano Solari, docente al medesimo master e direttore della rivista “Autismo”, dalla Professoressa Simonetta Lumachi, direttrice dell’Accademia pedagogica Philos per il trattamento di bambini e adulti con ASD, dalla Dottoressa Michela Zanette, vice primario di Neuropsichiatria Infantile della Fondazione Don Gnocchi e docente del Master Autismo dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e dai Dottori Lucio Moderato e Cecilia Carenzi, rispettivamente direttore e psicologa del Centro per l’autismo della Fondazione La Sacra Famiglia.

I ricercatori, coordinati dal Professor Bedin, effettueranno una ricerca longitudinale su due gruppi di popolazione: uno che frequenta le discipline sportive nelle diverse modalità (1:1, a piccolo gruppo e a gruppo intero con educatore a supporto o senza) e uno che svolge altre attività laboratoriali non a carattere sportivo o sugli apprendimenti sociali e riconoscimenti emotivi. Questo per verificare l’incidenza che la partecipazione all attività motorie può esercitare e quanto possa accrescere le dimensioni del riconoscimento regolazione delle emozioni, il miglioramento di equilibrio e coordinamento visuo-spaziale, la motricita grosso e fino motoria.

Riteniamo, infatti, che lo studio crei il presupposto per valutare dei modelli di intervento replicabili, trasferibili ad altri contesti, con risultati validati e accessibili economicamente e soprattutto per valutare l’effettiva positività della stimolazione in una fascia d’età dove ancora si può lavorare per l’acquisizione di competenze sociali che potranno permettere una migliore qualità della vita.

Per info sul progetto e per partecipare sciveteci a associazione@la-comune.com

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