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Avventure nello Sport – Diffondere la pratica sportiva tra minori in condizioni di fragilità

Disabilità e sport. Associazione La comune Milano

Enti attuatori
Ente capofila: Associazione La Comune
Enti partner: Istituto Comprensivo Statale Lecco 3 Antonio Stoppani 
Azione Solidale onlus, Liberi Sogni onlus, Incontriamoci onlus.

Obiettivo generale
L’obiettivo generale del progetto è la diffusione della pratica sportiva tra minori in condizioni di fragilità, sia essa dovuta a disabilità, problematiche neuropsichiatriche, disagio socio-economico.

Obietti specifici
1. Motivare ed avvicinare alla pratica sportiva minori che difficilmente ne hanno opportunità e stimoli a causa di disabilità certificata
2. Condurre ad una pratica sportiva minori con problematiche di carattere neuropsichiatrico con conseguente Disturbo di Sviluppo della Coordinazione Motoria (1)
3. Coinvolgere nella pratica sportiva minori provenienti da contesti familiari con disagio socio-economico
4. Promuovere tra i giovani stili di vita orientati al benessere psicofisico e alla pratica di una sana e quotidiana attività motoria all’interno dei contesti dove i ragazzi abitano
5. Creare un legame operativo fra le agenzie educative che già seguono il minore e le risorse professionali messe in campo dal progetto (educatori, allenatori, figure miste di educatori sportivi, tecnici CIP, ecc.)
6. Garantire la continuità della pratica sportiva mediante l’opera di sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo delle famiglie
7. Migliorare il livello di preparazione degli istruttori sportivi in merito al tema delle fragilità sociali (disabilità, difficoltà di coordinamento neuro-motorio, disagio socio-economico)
8. Fornire una metodologia di intervento disseminabile in altre realtà territoriali

(1) Disturbo di Sviluppo della Coordinazione Motoria (Developmental Coordination Desorder DCD) si manifesta quando le prestazioni in compiti di coordinazione motoria, fini o grosso motori, sono significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all’età e allo sviluppo intellettivo. Le difficoltà di coordinazione sono in genere presenti sin dall’inizio dello sviluppo e non dipendono da deficit acquisiti (DSM-V). Se è presente Ritardo Mentale, le difficoltà motorie vanno al di là di quelle di solito associate con esso.

Linee di intervento del progetto

Linea 1 – Percorsi sportivi di avventura nello sport
(Gli obiettivi concatenati a questa linea di azione sono quelli di cui ai punti 1-2-3-4)

Questa linea è stata progettata partendo dalla consapevolezza che è estremamente delicato intercettare e coinvolgere le famiglie di minori con disabilità o con Developmental Coordination Desorders.
Gli ostacoli e le preoccupazioni possono essere molteplici ed è necessario attuare le dovute precauzione per tutelare il benessere dei minori senza esporli a situazioni che rischiano di generare frustrazione o delusione.
Attraverso le azioni previste questa linea progettuale intendiamo coinvolgere le famiglie ed i minori a partire dai contesti protetti ai quali essi già normalmente accedono, in stretta collaborazione con i professionisti dei quali si fidano e che hanno una profonda conoscenza della situazione di ogni singolo minore.
Tale approccio consente inoltre di avere un credito di fiducia da parte delle famiglie dando così loro il tempo di vedere come anche il proprio bambino possa essere inserito e vivere positivamente l’attività motoria.
In particolare facciamo riferimento ad alcuni canali privilegiati attraverso i quali agganciare e coinvolgere direttamente le famiglie: le due Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Milano situate nelle zone 6 e 7; i Servizi Sociali di Zona 6, l’Istituto Comprensivo Lecco 3, “Antonio Stoppani”, le scuole di Bosisio Parini (LC), primaria e secondaria inferiore, dove già avviene un’aggregazione ludico-motoria per bambini disabili presso la scuola, altre Scuole con cui siamo in contatto, etc.
Oltre alle famiglie di minori con disabilità o problematiche neuromotorie, altre azioni riguarderanno prevalentemente minori con disagio sociale, i cui luoghi di aggregazione possono essere i Centri Giovanili o luoghi informali dove già operano gli educatori dei soggetti proponenti il progetto.
Le azioni in cui si concretizzeranno gli interventi della “Linea 1” saranno sia attività sportive in contesti protetti che in ambienti integrati; nel caso di attività sportiva in contesti protetti si privilegerà un intervento che crei dei “percorsi sportivi” ad hoc, in cui partendo dallo sviluppo delle capacità motorie di base necessarie alla pratica sportiva, si giunga nel corso del progetto alla pratica di sport a tutti gli effetti.
Nel caso di attività sportiva in ambienti integrati si andrà ad agire nel gruppo in cui il minore è inserito (scuola, centro giovani, ecc.) e l’intervento riguarderà necessariamente l’intero gruppo di riferimento, in cui alla normale attività fisica che potrebbe risultare escludente per il minore con disabilità, si sostituirà una pratica sportiva dove la lezione sarà incentrata sulle capacità degli alunni con disabilità a cui i compagni si adegueranno, in un’ottica di inclusione e integrazione reale, rafforzando quella cultura dell’accoglienza già in atto.
Per i minori con disagio socio-economico l’approccio sarà diverso e gli sport saranno invece presentati come un’avventura in cui cimentarsi: per fare un esempio nel caso del ciclismo prevediamo una fase di apprendimento su come smontare/rimontare la bicicletta, due mesi di allenamenti e una fase conclusiva che si concretizza in una 3 giorni in bicicletta, sacco a pelo e educatori, e così via per gli altri sport proposti (arrampicata, canoa, etc.), ciò per far sì di “agganciare” il minore potenzialmente a rischio e permettergli di mettersi in gioco e vincere la sfida, comprendendo i valori positivi dello sport e della relazione.
Indicativamente sono previsti complessivamente per questa Linea di progetto interventi per un totale di circa 1.200 ore a diretto contatto con i minori beneficiari del progetto

Linea 2 – La formazione
(Gli obiettivi concatenati a questa linea di azione sono quelli di cui ai punti 5-6-7-8)

Fondamentale per garantire effetti duraturi nel tempo delle attività progettuali, è la formazione che deve avvenire a due livelli: uno in cui il cui target di riferimento sarà composto delle famiglie, per così compiere un’opera di sensibilizzazione affinché quegli stili di vita indotti dalle attività progettuali si solidifichino nel tempo, e l’altro in cui il target di riferimento siano gli operatori sportivi affinché si creino e poi si rafforzino i legami con le agenzie educative e si diffonda una visione di “sport inclusivo” per i minori con fragilità.
Indicativamente sono previsti almeno 5 incontri rivolti alle famiglie, 3 percorsi formativi da 12 ore cad. rivolti agli operatori ed un Convegno pubblico nel periodo conclusivo del progetto.

Periodo di attuazione del progetto: 01/10/2015 – 31/12/2016

 

Scarica la relazione intermedia del progetto

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